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Il Diamante

Diamante

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‍IL ‍DIAMANTE ‍- ‍ETERNO ‍SIMBOLO ‍D’AMORE

Diamante

‍Fino ‍al ‍XV ‍secolo ‍soltanto ‍i ‍re ‍indossavano ‍diamanti ‍come ‍simbolo ‍di ‍forza, ‍coraggio ‍e ‍invincibilità. ‍Col ‍passare ‍dei ‍secoli, ‍i ‍diamanti ‍sono ‍diventati ‍il ‍dono ‍d’amore ‍per ‍eccellenza. ‍Si ‍diceva ‍infatti ‍che ‍le ‍frecce ‍di ‍Cupido ‍avessero ‍la ‍punta ‍di ‍diamante, ‍pietra ‍che ‍possedeva ‍un ‍ineguagliabile ‍potere ‍magico. ‍Dai ‍tempi ‍più ‍antichi ‍i ‍diamanti ‍sono ‍sempre ‍stati ‍associati ‍all’amore ‍e ‍alle ‍leggende. ‍La ‍parola ‍diamante ‍viene ‍dal ‍greco ‍adamas ‍”invincibile”, ‍e ‍suggerisce ‍l’eternità ‍dell’amore. ‍I ‍Greci ‍peraltro, ‍credevano ‍che ‍il ‍fuoco ‍del ‍diamante ‍riflettesse ‍la ‍costante ‍fiamma ‍dell’amore ‍eterno.

‍Per ‍milioni ‍di ‍persone ‍in ‍tutto ‍il ‍mondo, ‍il ‍fuoco, ‍il ‍mistero, ‍la ‍magia, ‍la ‍bellezza ‍ed ‍il ‍fascino ‍che ‍un ‍semplice ‍solitario ‍emana, ‍dicono ‍tutto ‍quello ‍che ‍il ‍cuore ‍prova ‍ma ‍che ‍le ‍parole ‍non ‍sono ‍in ‍grado ‍di ‍esprimere. ‍La ‍tradizione ‍dell’anello ‍di ‍fidanzamento ‍con ‍il ‍diamante ‍si ‍instaurò ‍solo ‍nel ‍1477, ‍quando ‍l’Arciduca ‍Massimiliano ‍d’Austria ‍donò ‍un ‍anello ‍con ‍diamante ‍a ‍Maria ‍di ‍Borgogna. ‍La ‍ragione ‍per ‍cui ‍le ‍donne ‍indossano ‍l’anello ‍all’anulare ‍della ‍mano ‍sinistra ‍risale ‍invece ‍ai ‍primi ‍Egizi. ‍Infatti ‍essi ‍credevano ‍che ‍la ‍vena ‍amoris ‍(la ‍vena ‍dell’amore) ‍corresse ‍direttamente ‍dal ‍cuore ‍alla ‍punta ‍dell’anulare ‍della ‍mano ‍sinistra. ‍Durante ‍il ‍regno ‍di ‍Elisabetta ‍I ‍gli ‍anelli ‍con ‍i ‍diamanti ‍vennero ‍denominati ‍”scribblings ‍rings” ‍per ‍la ‍moda ‍di ‍usarli ‍per ‍scribacchiare ‍messaggi ‍d’amore ‍sui ‍vetri ‍delle ‍finestre. ‍Si ‍dice ‍proprio ‍che ‍Elisabetta ‍I ‍corrispondesse ‍con ‍Sir ‍Walter ‍Raleigh ‍in ‍questo ‍modo. 

‍Per ‍un ‍numero ‍sempre ‍crescente ‍di ‍giovani ‍coppie ‍nei ‍primi ‍anni ‍di ‍matrimonio, ‍la ‍tradizione ‍di ‍regalare ‍una ‍veretta ‍di ‍anniversario ‍con ‍diamanti ‍che ‍esprime ‍l’amore ‍”l’amore ‍senza ‍fine” ‍è ‍l’unico ‍simbolo ‍di ‍riaffermazione ‍d’amore. ‍E’ ‍una ‍tradizione ‍che ‍va ‍affermandosi ‍sempre ‍di ‍più ‍ogni ‍anno.

LE QUATTRO CARATTERISTICHE CHE DETERMINANO IL VALORE DI UN DIAMANTE

Le quattro caratteristiche che determinano il valore del diamante sono: Caratura o Peso, Taglio, Colore, Purezza. Nella nomenclatura internazionale vengono chiamati coi seguenti termini in Inglese: Carat, Cut, Colour, Clarity e da qui si comprende il significato delle quattro “C”.

IL PESO MISURATO IN CARATI

‍Il ‍peso ‍di ‍un ‍diamante ‍è ‍strettamente ‍correlato ‍alla ‍sua ‍dimensione ‍ed ‍anche ‍al ‍suo ‍volume, ‍un ‍diamante ‍grande ‍rispetto ‍ad ‍uno ‍più ‍piccolo,  ‍avrà ‍un ‍volume ‍maggiore, ‍un ‍diametro ‍maggiore ‍come ‍pure ‍un ‍peso ‍più ‍elevato. ‍Nella ‍nostra ‍metrica ‍decimale ‍noi ‍siamo ‍abituati ‍a ‍valutare ‍il ‍peso ‍in ‍multipli ‍e ‍sottomultipli ‍del ‍GRAMMO ‍mentre ‍la ‍classificazione ‍internazione ‍utilizza ‍come ‍metrica ‍per ‍il ‍diamante ‍il ‍”CARATO” ‍che ‍corrisponde ‍a ‍200 ‍milligrammi ‍pertanto ‍un ‍diamante ‍da ‍1 ‍Grammo, ‍nella ‍scala ‍internazionale ‍sarà ‍di ‍5 ‍Carati.

‍I ‍sottomultipli ‍del ‍carato ‍sono ‍i ‍centesimi ‍di ‍carato ‍detti ‍anche ‍punti ‍di ‍carato ‍pertanto ‍1 ‍carato ‍sarà ‍uguale ‍a ‍1.00 ‍ct ‍o ‍1.00 ‍punti  ‍Esempio:  ‍1 ‍Carato ‍= ‍200mg ‍= ‍1.00 ‍ct ‍= ‍diametro ‍6,4 ‍mm

IL TAGLIO

‍Il ‍taglio ‍di ‍un ‍diamante ‍ne ‍determina ‍la ‍sua ‍forma ‍finale, ‍i ‍tagli ‍normalmente ‍seguono ‍le ‍forme ‍geometrice ‍regolari ‍le ‍quali ‍devono ‍riflettere ‍la ‍luce ‍su ‍tutte ‍le ‍sfaccettature. ‍Il ‍taglio ‍che ‍offre ‍la ‍maggiore ‍rifrazione ‍è ‍il ‍taglio ‍tondo ‍a ‍”brillante” ‍composto ‍da ‍un ‍parte ‍superiore ‍detta ‍tavola ‍superiore ‍di ‍forma ‍ottagonale ‍dove ‍la ‍luce ‍entra ‍e ‍da ‍una ‍tavola ‍inferiore ‍a ‍forma ‍conica ‍dove ‍la ‍luce ‍viene ‍riflessa. ‍Le ‍certificazioni ‍internazionali ‍”GIA” ‍stabiliscono ‍i ‍rapporti ‍ottimali ‍di ‍taglio ‍così ‍abbiamo ‍che ‍se ‍una ‍tavola ‍è ‍troppo ‍larga ‍il ‍diamante ‍viene ‍dichiarato ‍”lasco” ‍e ‍se ‍la ‍parte ‍sotto ‍è ‍poco ‍o ‍troppo ‍conica ‍il ‍diamante ‍perde ‍di ‍valore ‍come ‍pure ‍le ‍sue ‍capacità ‍di ‍riflettere ‍la ‍luce. 

‍Il ‍taglio ‍può ‍anche ‍fare ‍riferimento ‍alla ‍forma, ‍per ‍esempio ‍tonda, ‍quadrata, ‍a ‍goccia, ‍a ‍cuore. 

‍Poiché ‍un ‍diamante ‍tondo ‍è ‍simmetrico ‍ed ‍in ‍grado ‍di ‍riflettere ‍praticamente ‍tutta ‍la ‍luce ‍che ‍vi ‍entra, ‍questa ‍è ‍la ‍forma ‍con ‍luminosità ‍maggiore ‍e ‍segue ‍linee ‍guida ‍specifiche ‍riguardo ‍alle ‍proporzioni.

IL COLORE

Anche ‍il ‍colore ‍influisce ‍molto ‍nella ‍determinazione ‍del ‍valore ‍finale ‍di ‍un ‍diamante,  ‍un ‍diamante ‍bianco ‍vale ‍molto ‍di ‍più ‍di ‍un ‍diamante ‍giallo. 

‍La ‍scala ‍più ‍comune ‍per ‍classificare ‍il ‍colore ‍dei ‍diamanti ‍è ‍quella ‍del ‍”Gemmological ‍Institute ‍of ‍America” ‍GIA ‍ed ‍è ‍identificata ‍da ‍lettere ‍alfabetiche ‍come ‍da ‍immagine ‍a ‍lato.  ‍ I ‍diamanti ‍più ‍venduti ‍sono  ‍quelli ‍di ‍colore ‍H=bianco ‍oppure ‍G=bianco ‍extra ‍mentre ‍le ‍gradazioni ‍D,E,F ‍appartengono ‍alla ‍categoria ‍dei ‍brillanti ‍rari ‍e ‍rarissimi.

LA PUREZZA

Le ‍inclusioni ‍vengono ‍spesso ‍ed ‍impropriamente ‍chiamate ‍”carboni” ‍e ‍possono ‍essere ‍di ‍diverso ‍tipi. ‍Sono ‍considerati ‍difetti ‍le ‍fessure ‍naturali ‍(o ‍”ghiacciature”), ‍le ‍tracce ‍di ‍sfaldatura ‍e ‍le ‍”linee ‍di ‍accrescimento” ‍della ‍gemma ‍originaria. ‍Se ‍un ‍gemmologo ‍non ‍trovasse ‍alcuna ‍di ‍queste ‍inclusioni ‍potrà ‍definire ‍la ‍pietra ‍come ‍IF ‍(Internally ‍Flawless). ‍Sono ‍considerate ‍inclusioni ‍tutti ‍i ‍possibili ‍difetti  ‍che ‍sono  ‍visibili ‍a ‍non ‍più ‍di ‍10  ‍ingrandimenti. ‍La ‍posizione ‍di ‍un’inclusione ‍può ‍contribuire ‍a ‍determinare ‍il ‍valore ‍di ‍un ‍diamante. ‍Esistono ‍pochissimi ‍diamanti ‍in ‍natura ‍del ‍tutto ‍privi ‍di ‍imperfezioni ‍e ‍questi ‍sono ‍quindi ‍estremamente ‍pregiati. ‍Le ‍inclusioni ‍sono ‍valutate ‍su ‍di ‍una ‍scala ‍di ‍perfezione, ‍nota ‍come ‍purezza, ‍stabilita ‍dal ‍Gemological ‍Institute ‍of ‍America ‍(GIA). ‍Alcune ‍inclusioni ‍possono ‍essere ‍nascoste ‍dalla ‍montatura ‍e ‍quindi ‍aver ‍poco ‍effetto ‍sulla ‍bellezza ‍della ‍pietra. ‍Un’inclusione ‍al ‍centro ‍o ‍sulla ‍tavola ‍del ‍diamante ‍potrebbe ‍influenzare ‍la ‍dispersione ‍della ‍luce, ‍diminuendo ‍quindi ‍la ‍luminosità ‍della ‍pietra. ‍Maggiore ‍è ‍la ‍purezza ‍del ‍diamante, ‍maggiore ‍sarà ‍anche ‍la ‍luminosità, ‍il ‍valore ‍e ‍la ‍rarità ‍della ‍pietra.

IL VALORE

Sulla base delle 4C è possibile classificare ogni diamante che sarà valorizzato poi secondo una tabella internazionale chiamata RAPAPORT

Inviaci il certificato di garanzia del tuo gioiello e ti faremo così una stima aggiornata.

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